Ha poco piu' di vent'anni quando viene incarcerata dai nazisti per aver tradotto Addio alle armi. Appena finita la guerra Ernest Hemingway la invita a Cortina e poi in America. Comincia così una lunga vita di passione e tensione letteraria. "Quando negli anni Cinquanta Fernanda Pivano si reca per la prima volta negli Stati Uniti è una giovane studiosa innamorata dell'America di quegli anni e desiderosa di incontrare dal vivo, sul campo, i maestri di una narrativa che in Italia si era appena cominciato a conoscere, grazie a Cesare Pavese e ad Elio Vittorini. Immediatamente scopre un mondo, di sogni, ideali, valori, che non si stancherà più di celebrare: dal pacifismo di Norman Mailer, maestro riconosciuto della narrativa americana, amato e contemporaneamente odiato dalla Beat generation degli anni Sessanta, che a lui e al suo antiimperialismo si rifece, all'esempio di inesausta sete di nuovo e di autenticità del mito vivente Ernest Hemingway. Dai guru della Beat generation Ginsberg, Kerouac, Corso, Ferlinghetti, uomini che in nome di un'idea di ritorno all'essenzialità dell'uomo, in contrasto con i pregiudizi del consumismo capitalistico, hanno vissuto e scritto senza distinguere fra arte e vita, a Don DeLillo e ai minimalisti. Un nuovo viaggio americano, insomma, fra le contraddizioni e le speranze segrete di quel grande, osannato e temuto paese che è, da sempre, l'America." (dal sito ufficiale della scrittrice).
È stata così promotrice della pubblicazione e della diffusione in Italia delle opere della beat generation. Apprezzata traduttrice (Lee Masters, Hemingway, Faulkner, Ginsberg e molti altri), è anche esperta cultrice di musica leggera «d’autore», come testimoniano l’introduzione a Blues, ballate e canzoni (1972), prima raccolta di testi, con traduzione, di Bob Dylan, il contributo pubblicato in De André il corsaro (2002), I miei amici cantautori (2005). Sulla letteratura americana novecentesca ha pubblicato numerosi saggi e interviste, tra cui: America rossa e nera (1964), Beat Hippie Yippie (1972), Mostri degli anni Venti (1982), Amici scrittori. Quarant’anni di incontri e scoperte con gli autori americani (1994), Viaggio americano (1997), Altri amici, altri scrittori (1997), The beat goes on (2004), sorta di «album» con fotografie, lettere, bigliettini, dediche, disegni e ritratti, Pagine americane. Narrativa e poesia 1943-2005 (2005), Spoon River, ciao (2006, con William Willinghton). È anche autrice di pagine narrative, da cui spesso emergono impressioni di viaggio e incontri della sua biografia: Cos’è più la virtù (1986), La mia Kasbah (1988), I miei quadrifogli (2000), Un po’ di emozioni (2002).
(dalla Garzantina della Letteratura)